Questo sito o gli strumenti terzi utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la "cookie policy" nella sezione "Altro" del sito. Cliccando su Ok in questo banner o scorrendo la pagina o cliccando su un link, acconsenti all’uso dei cookie. Se vuoi saperne di più clicca qui e consulta l'Informativa
OK
espositori-in-plexiglas.jpg

Espositori in plexiglass


Espositore o display


Si definisce espositore quello strumento che espone il prodotto con vassoi, tasche ecc., e il display come espositore di una comunicazione visiva: di un ensemble di grafiche e visual portatori di messaggi.

Si definisce espositore quell'oggetto del materiale pop (point of purchase, ovvero punto di acquisto) per punti vendita e d’esposizione, la cui funzione è quella di esporre un prodotto in modalità differenti all’interno o all’esterno del punto vendita.

Per prodotto si intende tutto ciò che può essere esposto: dal prodotto fisico, alla brochure, al volantino.

Si definisce display un elemento atto a esporre un messaggio visivo: logo o visual con o senza claim, richiamo, anticipazione di un messaggio successivo. Messaggio “privo“ di oggetto esposto.

Espositore e display sono percepiti come la stessa cosa. L'uno sinonimo dell’altro. Tuttavia in alcuni casi, l'espositore è considerato come un oggetto a sé stante rispetto alla scaffalatura, e il display come lo scaffale tout court o come espositore da banco.

In linea di massima che sia un espositore o un display, da banco o da terra, poco importa: tutti i settori necessitano di esporsi, non essendocene uno privilegiato.
Non è possibile tracciare una mappa merceologica di utilizzo dei nostri oggetti del PoP; cosmesi, food, fashion, automotive, entertainment…sono tutti chiamati a esporsi, in qualche modo.
Con oggetti o comunicazione pura.
Semmai, è possibile fare qualche distinzione sui numeri di richieste di produzione: alimentari e farmaceutica, ad esempio, sono in pole position negli espositori da banco. La cosmesi di alto livello e la profumeria. Multi-materico sia da banco sia da terra.
Gli espositori si trovano ovunque:
  • alimentari,
  • farmacie,
  • profumerie,
  • grande distribuzione
per citare alcuni dei pdv di circuiti comuni. Oppure anche nei negozi monomarca, flagship store, showroom: nessuno ne è immune, tutti ne hanno bisogno.

Quale è la differenza tra un espositore e display da banco e da terra?


La differenza principale attorno alla quale ruotano tutte le altre caratteristiche come ad esempio le dimensioni è proprio il fatto che l'espositore sia appoggiato sul bancone o inserito in una vetrina, oppure a terra con un basamento proprio.

Espositore da banco
Generalmente, le misure standard dell’altezza di un espositore da banco sono comprese tra i 40-60 cm.
Essendo appoggiato su un bancone infatti deve essere prima di tutto proporzionale: questione di estetica e poi, diciamocela tutta, la visuale da e verso le casse dovrà pur essere sgombra.
E all'estero? Anche sui banconi altrui si comunica con queste misure? Sembrerebbe di no: il tipico espositore da banco anglosassone è più alto (60-70cm), mentre pare che negli Stati Uniti i sistemi espositivi siano per la maggior parte sotto vetro: come le vetrinette da banco delle nostre gioiellerie.
Un espositore da banco, date le dimensioni ridotte e le funzioni differenti, può avere costi minimi di 1,50 euro ma si può arrivare anche a 30 euro ed oltre.
Generalmente , poi, l'espositore da banco è chiamato a indurre all acquisto di oggetti/prodotti di non eccessivamente elevato valore intrinseco.

Espositore da terra
Espositore da terra Poiché non tutti siamo alti uguali e la funzione principe dell’espositore in questo caso quello da terra, è quella di urlare il prodotto, la sua altezza massima può arrivare indicativamente intorno ai 180 cm.
Con il crowner fino a 200-220 cm. La larghezza invece è un dato abbastanza variabile, mentre per la profondità il riferimento medio standard è di 40-60 cm

Espositore standard
Non consideriamo l'aggettivo standard in un’accezione negativa del termine; valutiamone, cioè, il significato, la funzione, il senso in una declinazione di comunicazione ampia.
Non esisterebbe lo standard se non ci fosse lo straordinario (e viceversa) dove uno serve all’altro.
L’espositore standard ha come funzione principe quella di esporre il prodotto in modo da renderlo facilmente accessibile alla clientela e altrettanto facilmente ricaricabile dal personale addetto alla vendita.
Quindi deve sostenere adeguatamente un prodotto, un bene, che essendo comunque di prima o comune necessità, non ha bisogno di una visibilità eccessivamente egocentrica.
Deve essere funzionale alla distribuzione, pratico.
Serve per questo e non per esporre gioielli.
Cerchiamo quindi di capire insieme quali vantaggi otteniamo nell' affidarci a un espositore standard. Quali sono i suoi punti di forza.
Il numero di pezzi innanzitutto.
Non ci sono infatti quantitativi minimi obbligatori; se ne ordina il numero necessario, punto e a capo. Questo perché non c’è bisogno di una specifica progettazione industriale.
Gli stampi riferiti alla plastica sono già bell’è che pronti standardizzati, appunto, per cui è facile riassorbire, riordinare. I tempi di consegna e realizzazione sono un altro cavallo di battaglia dei nostri espositori standard.
Rapidi, snelli, immediati.
I costi poi.
Assolutamente ridotti rispetto ad un espositore fatto su misura, grazie a una generale standardizzazione della grafica e alla mancanza di progettazione.
Le misure costituiscono un ulteriore punto di forza in virtù del fatto che, essendo standard, rientrano perfettamente nei moduli della grande distribuzione.

Espositore personalizzato
E’ definito personalizzato quell’espositore pensato e realizzato ad hoc per un determinato prodotto o linea di prodotti senza dover ricorrere in qualche modo a strutture standard o a modifiche di espositori già realizzati.
Un prodotto che fa dell’unicità la sua caratteristica più evidente.
Unicità di forme, colori, materiali, dimensioni, grafica, personalizzazioni, comunicazione, finalità.
Da banco, da terra, da vetrina, basta che sia straordinario diverso, orgogliosamente desideroso di distinguersi, farsi notare.
Non si tratta più solo di esporre un prodotto rendendolo accessibile alla clientela.
Qui si tratta di spiccare il volo leggiadri leggiadri per emergere visivamente nel punto vendita.
Abbiamo parlato di unicità.
Quindi di progetto impossibile da replicare, figlio unico nato da genitori che sanno cosa vogliono.
Un espositore che garantisce visibilità.
Perfettamente riconoscibile, su misura e per questo in grado di risolvere anche eventuali problematiche legate alla logistica, al trasporto, alla posa in opera.
Essendo molto curato in tutti i suoi aspetti e particolarmente d impatto, si inserisce perfettamente nel punto vendita arredando e, a voler ben vedere, sostituendo fisicamente gli scaffali, fornendo quindi un servizio di supporto che risparmia ulteriori spese al proprietario del punto vendita.
Anche i materiali rappresentano una notevole valvola di sfogo per la creatività grazie alle possibili combinazioni di plastica, trasparenze, plexiglass satinati, plx frosted. Plexiglas.
Insomma chi più ne ha più ne metta. Basta chiedere.
L’immagine risultante dovrà comunque essere il più possibile coerente e coordinata alla Brand Identity di chi espone. Sempre e comunque.
Marca, riconoscibilità, identità, posizionamento, immediatezza.

Cosa emerge dal nostro percorso?


Sicuramente una profonda distinzione di campo.
L'espositore standard infatti fa di funzionalità, riassortibilità, velocità di realizzazione eaggiornabilità i suoi cavalli di battaglia, svolgendo un compito marcatamente pratico e contenitivo.

L'espositore personalizzato al contrario, grazie alle sue caratteristiche di unicità, creatività e visibilità, si presta ad un esposizione maggiormente specifica mirata a rimarcare e comunicare i valori di marca, oltre che del prodotto.

Espositori in plexiglass

espositori-in-plexiglas.jpg

Espositore o display


Si definisce espositore quello strumento che espone il prodotto con vassoi, tasche ecc., e il display come espositore di una comunicazione visiva: di un ensemble di grafiche e visual portatori di messaggi.

Si definisce espositore quell'oggetto del materiale pop (point of purchase, ovvero punto di acquisto) per punti vendita e d’esposizione, la cui funzione è quella di esporre un prodotto in modalità differenti all’interno o all’esterno del punto vendita.

Per prodotto si intende tutto ciò che può essere esposto: dal prodotto fisico, alla brochure, al volantino.

Si definisce display un elemento atto a esporre un messaggio visivo: logo o visual con o senza claim, richiamo, anticipazione di un messaggio successivo. Messaggio “privo“ di oggetto esposto.

Espositore e display sono percepiti come la stessa cosa. L'uno sinonimo dell’altro. Tuttavia in alcuni casi, l'espositore è considerato come un oggetto a sé stante rispetto alla scaffalatura, e il display come lo scaffale tout court o come espositore da banco.

In linea di massima che sia un espositore o un display, da banco o da terra, poco importa: tutti i settori necessitano di esporsi, non essendocene uno privilegiato.
Non è possibile tracciare una mappa merceologica di utilizzo dei nostri oggetti del PoP; cosmesi, food, fashion, automotive, entertainment…sono tutti chiamati a esporsi, in qualche modo.
Con oggetti o comunicazione pura.
Semmai, è possibile fare qualche distinzione sui numeri di richieste di produzione: alimentari e farmaceutica, ad esempio, sono in pole position negli espositori da banco. La cosmesi di alto livello e la profumeria. Multi-materico sia da banco sia da terra.
Gli espositori si trovano ovunque:
  • alimentari,
  • farmacie,
  • profumerie,
  • grande distribuzione
per citare alcuni dei pdv di circuiti comuni. Oppure anche nei negozi monomarca, flagship store, showroom: nessuno ne è immune, tutti ne hanno bisogno.

Quale è la differenza tra un espositore e display da banco e da terra?


La differenza principale attorno alla quale ruotano tutte le altre caratteristiche come ad esempio le dimensioni è proprio il fatto che l'espositore sia appoggiato sul bancone o inserito in una vetrina, oppure a terra con un basamento proprio.

Espositore da banco
Generalmente, le misure standard dell’altezza di un espositore da banco sono comprese tra i 40-60 cm.
Essendo appoggiato su un bancone infatti deve essere prima di tutto proporzionale: questione di estetica e poi, diciamocela tutta, la visuale da e verso le casse dovrà pur essere sgombra.
E all'estero? Anche sui banconi altrui si comunica con queste misure? Sembrerebbe di no: il tipico espositore da banco anglosassone è più alto (60-70cm), mentre pare che negli Stati Uniti i sistemi espositivi siano per la maggior parte sotto vetro: come le vetrinette da banco delle nostre gioiellerie.
Un espositore da banco, date le dimensioni ridotte e le funzioni differenti, può avere costi minimi di 1,50 euro ma si può arrivare anche a 30 euro ed oltre.
Generalmente , poi, l'espositore da banco è chiamato a indurre all acquisto di oggetti/prodotti di non eccessivamente elevato valore intrinseco.

Espositore da terra
Espositore da terra Poiché non tutti siamo alti uguali e la funzione principe dell’espositore in questo caso quello da terra, è quella di urlare il prodotto, la sua altezza massima può arrivare indicativamente intorno ai 180 cm.
Con il crowner fino a 200-220 cm. La larghezza invece è un dato abbastanza variabile, mentre per la profondità il riferimento medio standard è di 40-60 cm

Espositore standard
Non consideriamo l'aggettivo standard in un’accezione negativa del termine; valutiamone, cioè, il significato, la funzione, il senso in una declinazione di comunicazione ampia.
Non esisterebbe lo standard se non ci fosse lo straordinario (e viceversa) dove uno serve all’altro.
L’espositore standard ha come funzione principe quella di esporre il prodotto in modo da renderlo facilmente accessibile alla clientela e altrettanto facilmente ricaricabile dal personale addetto alla vendita.
Quindi deve sostenere adeguatamente un prodotto, un bene, che essendo comunque di prima o comune necessità, non ha bisogno di una visibilità eccessivamente egocentrica.
Deve essere funzionale alla distribuzione, pratico.
Serve per questo e non per esporre gioielli.
Cerchiamo quindi di capire insieme quali vantaggi otteniamo nell' affidarci a un espositore standard. Quali sono i suoi punti di forza.
Il numero di pezzi innanzitutto.
Non ci sono infatti quantitativi minimi obbligatori; se ne ordina il numero necessario, punto e a capo. Questo perché non c’è bisogno di una specifica progettazione industriale.
Gli stampi riferiti alla plastica sono già bell’è che pronti standardizzati, appunto, per cui è facile riassorbire, riordinare. I tempi di consegna e realizzazione sono un altro cavallo di battaglia dei nostri espositori standard.
Rapidi, snelli, immediati.
I costi poi.
Assolutamente ridotti rispetto ad un espositore fatto su misura, grazie a una generale standardizzazione della grafica e alla mancanza di progettazione.
Le misure costituiscono un ulteriore punto di forza in virtù del fatto che, essendo standard, rientrano perfettamente nei moduli della grande distribuzione.

Espositore personalizzato
E’ definito personalizzato quell’espositore pensato e realizzato ad hoc per un determinato prodotto o linea di prodotti senza dover ricorrere in qualche modo a strutture standard o a modifiche di espositori già realizzati.
Un prodotto che fa dell’unicità la sua caratteristica più evidente.
Unicità di forme, colori, materiali, dimensioni, grafica, personalizzazioni, comunicazione, finalità.
Da banco, da terra, da vetrina, basta che sia straordinario diverso, orgogliosamente desideroso di distinguersi, farsi notare.
Non si tratta più solo di esporre un prodotto rendendolo accessibile alla clientela.
Qui si tratta di spiccare il volo leggiadri leggiadri per emergere visivamente nel punto vendita.
Abbiamo parlato di unicità.
Quindi di progetto impossibile da replicare, figlio unico nato da genitori che sanno cosa vogliono.
Un espositore che garantisce visibilità.
Perfettamente riconoscibile, su misura e per questo in grado di risolvere anche eventuali problematiche legate alla logistica, al trasporto, alla posa in opera.
Essendo molto curato in tutti i suoi aspetti e particolarmente d impatto, si inserisce perfettamente nel punto vendita arredando e, a voler ben vedere, sostituendo fisicamente gli scaffali, fornendo quindi un servizio di supporto che risparmia ulteriori spese al proprietario del punto vendita.
Anche i materiali rappresentano una notevole valvola di sfogo per la creatività grazie alle possibili combinazioni di plastica, trasparenze, plexiglass satinati, plx frosted. Plexiglas.
Insomma chi più ne ha più ne metta. Basta chiedere.
L’immagine risultante dovrà comunque essere il più possibile coerente e coordinata alla Brand Identity di chi espone. Sempre e comunque.
Marca, riconoscibilità, identità, posizionamento, immediatezza.

Cosa emerge dal nostro percorso?


Sicuramente una profonda distinzione di campo.
L'espositore standard infatti fa di funzionalità, riassortibilità, velocità di realizzazione eaggiornabilità i suoi cavalli di battaglia, svolgendo un compito marcatamente pratico e contenitivo.

L'espositore personalizzato al contrario, grazie alle sue caratteristiche di unicità, creatività e visibilità, si presta ad un esposizione maggiormente specifica mirata a rimarcare e comunicare i valori di marca, oltre che del prodotto.
News Correlate
Diemme Display srl
sede operativa: via Staffora 8
sede legale: via Leopardi 2
20090 Opera (MI)
p.iva 08540780965
Invia un messaggio:
Informativa Privacy
Preso visione dell’informativa privacy e compreso il contenuto. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali nei termini di Legge.
^